Gli elementi chiave sono uno schermo, una telecamera sensibile al movimento, un computer. Quando Painteraction si accende nello schermo si vede, come in uno specchio, la stanza e le persone che si trovano davanti allo schermo.
Purché si rimanga fermi e in silenzio. Basta iniziare a muoversi o ad emettere dei suoni, e tutto cambia.
Nello schermo il movimento inizia a generare scie luminose, bolle di sapone, il suono di una vocale fa uscire, vicino alla bocca di chi lo emette, una cascata di lettere o una scia di colore e luce.
““Mi sono sentita vicina, al paziente ho capito e condiviso le sue emozioni e rispettato il suo spazio, ci siamo divertiti insieme e insieme abbiamo scoperto un nuovo mondo.””
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LisaTerapeuta
““Abbiamo fatto un sogno insieme, siamo entrati nel nostro sogno e ci siamo tenuti per mano, ha disegnato la porta e insieme siamo entrati.””
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G.8 anni
““Ho disegnato una macchina e dentro ci stavo io insieme a Simone!””
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L.12 anni
““Figoooo!””
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MarcoTerapeuta
““Lavorare con l’autismo significa fare i conti con il fallimento di tante proposte, questa offre molte possibilità diverse. E mi piace molto usarlo!””
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